CLITENNESTRA: CONDANNATA ALLA VENDETTA
regia e adattamento
di Vittorio Attene
Saggio di recitazione teatrale
14 Giugno 2014 - Parco Treves (Padova - zona Pontecorvo)
ore 16.00 e ore 18.00 - doppia replica.
Ingresso libero su prenotazione.
A.TA. Teatro Padova
in collaborazione con l’attore e regista Vittorio
Attene propone come saggio di fine anno della sesta edizione del corso di
recitazione teatrale “La verità della finzione” un particolare e impegnativo
percorso nella Tragedia Greca. Partendo dal mito dell’Orestea e dunque dai
testi di Eschilo lo spettacolo “CLITENNESTRA:
CONDANNATA ALLA VENDETTA” vede spostato lo sguardo non più sulla figura
maschile di Agamennone prima e di Oreste dopo bensì proprio sulla regina
Clitennestra, e da qui il titolo.
La messa in scena vede il percorso di questa donna vittima
di una maledizione da parte della Dea Artemide dal suo essere vittima a
carnefice. Un viaggio che inizia da “IFIGENIA IN AULIDE” Di Euripide, per
proseguire nell’”AGAMENNONE” di Eschilo e concludersi nell’ “ELETTRA” di
Euripide.
(IFIGENIA IN AULIDE) di Euripide
Agamennone, re di Micene, in seguito a un giuramento deve partire per
riportare a suo fratello Menelao la sposa rapita Elena, sorella di
Clitennestra, dal giovane Paride e condotta a Troia. Quando i principi
dell'Ellade riuniti nel porto di Aulide sono pronti per salpare alla volta di
Troia e dare inizio alla guerra, il vento non si alza costringendo la flotta a
restare ancorata nel porto. L'indovino Calcante spiegò che non c’era
vento per volontà della dea Artemide (Diana), che Agamennone aveva offeso.
L'ira della dea si sarebbe
placata solo se il re avesse sacrificato quanto aveva di più caro.
Agamennone decise di sacrificare sua figlia Ifigenia, diciassettenne: con un
inganno fece credere a Clitemnestra che intendeva darla in sposa ad Achille in
modo che la madre la riportasse a casa. Malgrado le suppliche di Ifigenia e
quelle di Clitemnestra, la ragazza venne sacrificata, o almeno così si
credette: in realtà, Artemide non permise l'orrendo sacrificio, mise in salvo
la ragazza trasportandola in una remota regione chiamata Tauride.
(AGAMENNONE) di Eschilo
La flotta comunque salpò e la lunga e sanguinosa guerra di Troia ebbe
inizio. Durante l'assenza di Agamennone, Clitemnestra organizzò la propria
vendetta.
Divenne
l’amante di Egisto. Dopo dieci anni di guerra, Agamennone fece
ritorno a Micene insieme alla sua concubina Cassandra, una principessa troiana
che aveva rapito e fatta schiava. Clitemnestra, che lo attendeva, si mostrò
felice del suo ritorno; ma quando il re si recò al bagno, attese il suo
ingresso nella vasca e dopo averlo intrappolato con una rete, lo massacrò con
un'ascia a duplice lama. Ma
la furia vendicativa di Clitemnestra non si
fermò qui, uccise Cassandra, senza pietà e senza che la
poverina avesse una reale responsabilità. Egisto e Clitennestra divennero
così i signori di Micene.
(ELETTRA) di Euripide e
Marguerite Jourcenar
Elettra,
figlia di Clitennestra, è stata esiliata fuori dalle mura della città, data in
sposa a un contadino. Da anni invoca la vendetta e attende il ritorno del
fratello Oreste, mandato lontano in un altro paese su volontà della madre e di
Egisto. Mentre Elettra è di ritorno dalla tomba del padre morto Agamennone ecco
che torna, inaspettatamente, il fratello Oreste che solo grazie all’intervento
della Balia verrà riconosciuto dalla sorella. I due ordiscono dunque la
terribile e sanguinosa vendetta verso gli assassini del loro padre.
Durata: 90 minuti.
Costumi di Caterina Riccomini
Regia di Vittorio Attene