venerdì 18 luglio 2014

CLITENNESTRA: CONDANNATA ALLA VENDETTA - IL VIDEO


“CLITENNESTRA: CONDANNATA ALLA VENDETTA” è il frutto di un lungo adattamento in cui si è cercato di riscrivere la storia di questa regina, sfortunata e maledetta, vera protagonista dell’intera saga dell’Orestea.

Sposa dell’assassino del suo primo marito e del figlioletto, schiantato su una roccia dal celebrato e noto ”eroe” Agamennone e condannata dalla Dea Artemide all’adulterio, e con lei la sorella Elena, Clitennestra diverrà da vittima a carnefice. Vittima non solo dei fatti poc’anzi citati ma anche della morte della figlia Ifigenia e del tradimento del marito con Cassandra. Vittima che, schiacciata soprattutto dal dolore della perdita del suo bene più grande, la vita dei suoi figli, troverà sollievo nel desiderio di vendetta e nell’atto di sangue contro lo sposo e la sua concubina.

Clitennestra è una donna infelice, che ha subito offese e umiliazioni insostenibili. Condannata anche da un mondo maschile in cui una donna come lei deve, o avrebbe dovuto subire in silenzio. Un mondo in cui una donna come lei non trova da parte di nessuno ne conforto ne difesa alcuna. E’ un’assassina e un’assassina non può essere perdonata e la vendetta ricadrà anche su di lei, senza perdono. Eppure sento nei confronti di Clitennestra pietà e pena. Una solidarietà umana profonda per questa donna che ha subito la violenza più atroce, vedere uccisi i suoi figli sotto i propri occhi, in un mondo in cui la legge non è uguale per tutti e che pende, da sempre, dalla parte degli uomini.

 

Il corso “La verità della finzione” propone ogni anno diverse proposte e percorsi didattici. Quest’anno gli allievi hanno avuto modo di sperimentare il lavoro sull’attore intrapreso da Jerzy Grotowskj e le sue teorie sul “teatro povero”. Il training fisico e il lavoro sulla “crudeltà delle emozioni” mi ha portato a scegliere il teatro più vicino a quel tipo di lavoro: la tragedia greca, appunto. Nessun’altra drammaturgia costringe gli  attori a scavare così in profondità negli inferi del dolore dell’animo umano. Vendetta, odio, destino e caduta. Uno sguardo nel mito per ritrovare l’uomo di oggi. Ho scelto una messa in scena scarna, nuda, povera. Senza scene, ne luci, se non quella del giorno, e senza musica. Un lavoro di recitazione puro in cui al centro ci sono solo gli attori, uomini e donne di ieri, di oggi…di sempre.

Durata: 1e30 circa.

Costumi: Caterina Riccomini

Vittorio Attene

 

Nessun commento:

Posta un commento