martedì 17 novembre 2015

PROVANDO FIGHT STORY: IL LAVORO DIETRO AL FIGHT STORY

Alice Pagotto, Diego De Francesco, Vittorio Attene
 
Fight Story nasce dalla voglia di fare teatro, di voler raccontare una storia che ci è piaciuta molto e che poteva essere sviluppata in modo diverso rispetto alla versione cinematografica. Il primo contatto con il testo è avvenuto la scorsa estate proponendo una versione riadattata del testo al pubblico in forma di reading teatrale.

 
Il reading ci ha confermato che il testo di Chuck Palahniuk è ancora vivo e ha ancora contenuti che parlano  alla gente seppure siano passati quasi vent'anni, il romanzo è del 1996.
 
 
Così verso fino ottobre io,  Alice Pagotto e Diego De Francesco insieme alla guida scrupolosa di Stefano Eros Macchi ci siamo messi al lavoro.

 
Il primo problema è stato il film. Come è possibile affrontare un testo come questo senza tener conto di un immaginario così forte come quello che il film ha impresso nelle persone che hanno conosciuto Fight Club attraverso il cinema e non attraverso il romanzo?
 
Stefano Eros Macchi
 
La risposta è stata: noi facciamo teatro. E dobbiamo usare il linguaggio teatrale. Il cinema dispone di mezzi totalmente differenti ma il teatro ha un suo linguaggio specifico che nasce molto prima del cinema, noi abbiamo recuperato quel linguaggio e abbiamo cercato attraverso le parole e le azioni di trovare il nostro modo di sostituire ciò che il cinema aveva impresso.

 
 
Indiscutibilmente il problema è stato trovare la sintesi. Il testo originale è fatto di tanti luoghi, personaggi e salti temporali. Noi abbiamo caricato tutto questo sulle spalle di noi soli tre interpreti.

 
L'altro problema è stato come far dimenticare i combattimenti del Fight Club, ovvero: il pubblico si aspetta di vederli, si aspetta la violenza fisica, il sangue. Per noi Fight Club era altro. La violenza è interna, è una spinta potente che scaraventa il protagonista in un viaggio allucinante attraverso il quale cercare la propria libertà dalle catene che lo opprimono.


 
Il 14 novembre 2015 siamo approdati in teatro e abbiamo appurato che le nostre scelte sono state capite. Il Fight Story ora è aperto e continuerà ad aspettare il pubblico che avrà voglia di vivere la nostra storia.
 
FOTO REALIZZATE DA FRANCESCO ILARDI

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