domenica 24 giugno 2012

IL PERSONAGGIO SUL LETTINO - Le due giornate

Le due giornate di lavoro si sono appena concluse. Il testo di Arthur Schnitzler si prestato ancora una volta a un lavoro attoriale profondo e, a mio avviso, proficuo. I partecipanti al corso, 7 di cui 2 uomini e cinque donne, hanno visto una prima giornata in cui abbiamo analizzato le scene 7-8-9 del "Girotondo" con l'aiuto attento della dottoressa Valentina Guarino. Il suo intervento si è sviluppato nell'individuazione dei processi all'interno della scena. Ha trattato i personaggi come se fossero dei suoi pazienti, aiutando dunque gli attori a individuare i passaggi cardini dei personaggi, i conflitti individuali e relazionali tra loro stessi e l'altro . Si è sempre riusciti a tenere ben separati l'attore dal personaggio.Come? Ponendo domande durante l'analisi del testo. La dottoressa non ha mai dato risposte. Come un paziente che si rivolge allo specialista l'attore ha dovuto trovare le risposte. Usando gli "Elementi dati" (il testo) e la creazione di un "se immaginario" (l'immaginazione). La nostra attenzione si è dunque in seguito concentrata sulla costruzione del personaggio-persona cercando di fornire ad esso un passato e un futuro, al fine di incastonare il presente ( la scena del testo) dentro un vissuto e un "sogno del futuro". Lo abbiamo fatto attraverso un'intervista al personaggio. Domande su tutti i livelli e su tutti gli aspetti della vita, percui lo si interrogava anche sui suoi rapporti familiari, la sua città, i suoi hobby e i suoi desideri. Il risultato è stato quello di aver fornito al personaggio una vita!
Nella seconda giornata di lavoro abbiamo lavorato in principio sul "dove".Ognuno dei partecipanti ci ha descritto la stanza da letto in cui si svolge la scena da interpretare e la ha disegnata su un foglio. Dalla disposizione dei mobili, ai dettagli più piccoli, i quadri, tappeti e cosa si vede al di fuori della finestra. In seconda istanza si è lavorato sul "come". Ovvero si è cercato di elaborare gli istanti precedenti all'ingresso in scena, improvvisando il viaggio in carrozza e l'arrivo all'albergo. Lo scopo era quello di entrare in scena per interpretare il dialogo con un'obbiettivo chiaro di partenza ma soprattutto essere"pieni", in "temperatura"al momento dell'ingresso e pronunciare la prima battuta. Ogni coppia ha poi dovuto lavorare concentrandosi sul reale rapporto che si instaurava, cercando di dimenticare ciò che ci si era prefissati (cosa assolutamente normale che accadesse) per realizzare il presente, restando in contatto con il personaggio, quello del partner e il proprio, l'ambiente e tutte le cose creative e inaspettate che capitavano. Rispettare il testo non ha impedito a ognuno di loro di scrivere parti che ne l'autore ne il regista hanno scritto. L'obbiettivo dello stage era quello di fornire imput, sia tecnici che di metodo,  utili per la costruzione del personaggio ponendo alla base di tutto l'unica ricchezza che l'attore ha e deve essere in grado di sviluppare: LA PROPRIA FANTASIA E IMMAGINAZIONE.
Purtroppo il lavoro teatrale sul palco ha preso molto tempo percui non abbiamo avuto modo di concludere nel modo che ci eravamo prefissati, ovvero portare i "personaggi sul lettino"...ma ci sarà sicuramente un'altra occasione.
(Vittorio Attene)

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